Picture by aaronvb on DeviantArt
Confesso, sono uno di quelli che va alla ricerca dei sui ex-compagni di scuola su facebook. E quando li trovo li aggiungo come amici.
Mi rendo conto di appartenere a una delle categorie più odiate degli ultimi tempi, proprio perchè essere su facebook è talmente di moda che non lo è più.
Il motivo che mi spinge a percorrere l’albero delle amicizie è quasi una sorta di pacificazione con il passato. Un’adolescenza passata spesso in disparte, ad osservare quello che facevano gli altri, un po’ da sfigato onestamente.
Ero quello con gli occhiali tondi a cui si facevano gli scherzi. Poi io te li rifacevo indietro e finivi all’ospedale. Ero quella piccola carogna che siccome sapeva osservare, sapeva anche dove e come colpire.
Inoltre quasi tutti i miei compagni di scuola ignoravano che già alle scuole superiori avevo 10 anni di karate nelle gambe. Quelli che decidevano di prendere a spintoni lo sfigato con gli occhiali tondi cambiavano idea dopo pochi minuti.
Molte delle persone con cui andavo a scuola non le vedo da almeno 10 anni e molti di loro non mi mancano per niente. Non è la nostalgia a muovermi. Forse un po’ la curiosità di vedere che fine hanno fatto, se si sono sposati, se sono ancora in zona o se ne sono andati
Poi c’è da dire che in Romagna non si saluta mai per primi, non so perchè. Ma questa abitudine quando viene adottata da entrambe le parti si traduce in un silenzio circospetto e sospettoso. Se per una qualsiasi ragione una delle due parti rompe il silenzio allora si torna amiconi come lo si era stati alle scuole materne. Che poi era l’ultima volta che ci si era visti. Ci si raccontano gli ultimi anni di vita e si pianificano insieme le prossime vacanze.
Aggiungere amici diventa per me un rompere il silenzio e ristabilire un contatto. Quel contatto che poi ti porta a riprendere il saluto quando ci si incontra per la strada.
Poi mi pokano e li cancello.
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