Questa volta ho sofferto il colpo. Devo ammetterlo. Non che in passato fosse facile rientrare dai lunghi viaggi, ma forse le condizioni erano diverse e sicuramente ero diverso io.
L’entusiasmo prepartenza si trasformava, con il trascorrere del viaggio, in entusiasmo prerientro e l’ultima settimana fuori veniva dedicata al pensiero delle cose da fare appena tornato. Prova ne è il fatto che ho regolarmente smesso di fare foto e quindi non esistono ricordi visibili delle mie ultime settimane in Nuova Zelanda nel 2005.
Questa volta è diverso e nonostante mi faccia piacere tornare a Vienna, non mi é piaciuto per niente lasciare gli Stati Uniti. Avevo appena scoperto NY, dopo due giorni di puro disprezzo per una cittá chiassosa e poco accogliente, fatta di insegne e turisti, mi é bastato un club con la musica sbagliata con Leah nel Village e una passeggiata notturna con Marco e Letizia nell’east Village per ricredermi; non era la cittá ad essere sbagliata, ma sbagliato era il quartiere in cui avevo prenotato l’alloggio. Mai piú a Times Square, mai piú.
Non so se scriverò molto o poco delle settimane precedenti NYC, ma alcune riflessioni sicuramente emergeranno nei prossimi post. Non credo di aver capito tutto degli USA ma aver visto le distese di mais e girasoli per giorni e giorni, gli enormi WalMart e il modo di vivevere fuori dalle grandi cittá mi ha offerto una visione privilegiata di una cultura vicina quando siamo online, lontana per quasi tutto il resto.
Questa volta sono anche riuscito a staccare la spina, adesso si tratta di riuscire a riattaccarla. Ma questo volo da Milano per Vienna sta per partire e di questo ne parliamo alla prossima.
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