Tre cose buone

Dopo due mesi e mezzo di dall’inizio delle restrizioni al movimento, mi rendo conto che alcune delle mie abitudini sono cambiate. Alcune sono cambiate positivamente; eccone tre:

Fare la spesa una volta alla settimana

Negli ultimi 15 anni andavo a fare la spesa quattro o cinque volte alla settimana. Non era per niente strano uscire per andare a comprare un etto di prosciutto, giusto per fare un panino.

Dopo due mesi di spesa settimanale, con tanto di lista di carta, devo ammettere la superiorità di questo approccio in quanto ad efficenza.

Spazio di lavoro dedicato

Pur lavorando in un’azienda distribuita che ci mette a disposizione un budget importante per arredare un ufficio a casa, non avevo mai approfittato di questa possibilità.

Viaggiando molto mi ero convinto che abituarsi alla propria scrivania, alla propria sedia, al monitor secondario, e a tutto il resto, mi avrebbe rammollito al punto da non essere produttivo durante i voli intercontinentali, quando il tavolino del sedile davanti era il massimo dello spazio a disposizione.

Beh, mi sono ricreduto. Avere uno spazio dedicato mi ha reso più concentrato, efficace, e produttivo.

Riflettere

Negli ultimi due mesi i miei tempi sono rallentati. Lavoro meglio quindi ottengo maggiori risultati in meno tempo. Le distrazioni ci sono sempre, ma i tempi morti dovuti agli spostamenti fisici no.

Mi trovo sempre più spesso a dedicare un po’ di tempo alla riflessione.

Negli ultimi anni ho praticato la meditazione, ma riflettere è altro. Non sono neanche attività mutualmente esclusive.


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