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La pratica dell’Aikido avviene quasi sempre in coppia. Solo pochissime fasi di allenamento possono essere praticate in completa solitudine.
La disciplina e la pratica
Le tecniche vengono ripetute decine e decine di volte per fare in modo che i movimonti di cui sono composte entrino a far parte delle movenze naturali ed instintive del praticante. Tutte le volte che si studia una tecnica, l’etichetta vuole che si segua uno schema ben preciso.
Inizia sempre il praticante più anziano, o più alto in grado e inizia sempre la pratica dal lato sinistro, perchè la tradizione giapponese vuole che le cose propizie, inizino sempre a sinistra. Si scende dal letto con il piede sinistro, si sale sul tatami con il piede sinistro ecc.
Il praticante, quindi, esegue la tecnica dal lato sinistro, successivamente dal lato destro, per poi concedere al suo compagno la medesima azione. Questa abitudine, se ben applicata dai praticanti elimina i tempi morti e non necessita spiegazioni e accordi tra i praticanti. E’ così per tutti e così ci si comporta.
Spezzare la violenza, riportando l’armonia
Nella filosofia di fondo dell’Aikido non si combatte mai contro un avversario ma si combatte contro la sua azione violenta. Lo scopo di ogni tecnica è quello di eliminare il pericolo evitando di eliminare chi il pericolo lo sta esercitando. Nel caso in cui l’aikidoka venisse assalito con un intento malevolo, si comporterà in modo da evitare danni alla sua persona, eliminando l’azione pericolosa, pur salvaguardando anche chi lo sta minacciando.
Questa teoria, che affonda le sue radici nel buddismo zen, non deve far credere che l’aikido non sia cruento. Le tecniche dell’aikido sono molto efficaci e pericolose, se portate con l’intento di procurare un danno. Sarà lo spirito del praticante a decidere quale sia il giusto grado di efficacia, da applicare in caso di pericolo.
La pratica a coppie prevede l’essere alternativamente esecutore o vittima delle tecniche in esame, rendendo necessario uno scambio di ruoli. Qualsiasi dei due ruoli si stia interpretando, è richiesta la massima concentrazione per assicurare a se stessi e al proprio compagno, la completa sicurezza durante l’allenamento. Una svista o una disattenzione possono trasformarsi in inconvenienti spiacevoli, dolorosi o estremamente seri.
La fiducia come elemento fondante
Non bisogna mai dimenticare che le arti marziali tradizionali non prevedono la possibilità di trasformare in sport la loro disciplina pertanto non sono previste protezioni, paracolpi o soluzioni tecniche atte all’ammortizzazione di eventuali errori. Tutta la sicurezza è nella concentrazione e nella serietà di chi pratica.
Per questa ragione chi sta subendo una tecnica affida la sua incolumità al proprio compagno, il quale ottiene, durante il suo turno di azione, la completa disponibilità all’esecuzione delle tecniche. Questa situazione obbliga chi pratica a doversi fidare completamente del proprio compagno di allenamento. Avere un’esitazione per mancanza di fiducia può interrompere la fluidità dell’azione e comportare gravi conseguenze ad entrambi i praticanti.
Se fidarsi di un compagno abituale può essere semplice, ben più difficile è affidare la propria fiducia ad uno sconosciuto, che si incrocia sul tatami durante una manifestazione. Anche in questo caso la scelta è obbligata, ci si deve fidare di lui. Il suo grado di preparazione è certificato dal suo maestro e la sua serietà la dimostrerà durante l’esecuzione delle tecniche più semplici.
Allo stesso modo, incontrando compagni sul tatami, riceviamo la loro completa fiducia e il nostro impegno sta nel non tradirla. Mai azzardare tecniche nelle quali non siamo confidenti, mai voler dimostrare più di quanto siamo in grado di eseguire. Tradire la fiducia di chi sia affida a noi, vuol dire violare un valore fondamentale della disciplina. Le conseguenze sarebbero ben più gravi dell’infortunio che rischiamo di provocare agli altri e a noi stessi.
Perdere la fiducia di un compagno di allenamento significa rendere imbarazzante la pratica di chi si trova controvoglia a doversi allenare con noi. Questo renderebbe poco fruttuosa la nostra presenza sul tatami e nullo il nostro apprendimento. Inoltre questo genere di situazioni sono talmente inopportune da impedire il sereno svolgimento delle lezioni.
La fiducia è alla base di tutto
La fiducia è un valore che nell’aikido viene scambiato in modo profondo e completo. Questo interscambio è fondamentale alla crescita dell’arte e allo svolgimento delle tecniche. La mancanza di fiducia è limitante. Perdere la fiducia in un compagno impedirà ad entrambi di continuare serenamente il proprio percorso, obbligando a deviazioni e a rallentamenti estremamente spiacevoli.
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