Picture by voice-of-truth on DeviantArt
Nei giorni scorsi sono successe tantissime cose di cui avrei voluto parlare ma i tempo è stato poco. Per cui spero i non dimenticare nulla.
Mantellini ha scoperto l’uso di tumblr ma probabilmente un bug nel suo script non gli permette di tumberare altro che il proprio twitter. Per cui il risultato è Mantelini che cinguetta, poi tumblera il cinguettio. Ci manca solo che vada a riaggregare il tutto con jaiku e Internet imploderà in mille coriandoli colorati.
Elena, Nicola, Mafe, Giovy (e pochissimi altri successivamente) sono gli unici che non hanno fatto la caciara da cortile intorno ad un disegno di legge che in quanto disegno dovevano ancora finire di colorare. Per quanto molti si stiano vantando di aver raggiunto una certa rilevanza unendo tutti la voce insieme, io credo sia stata una della pagine più tristi della blogosfera italiana. Peggio dei tassisti in piazza per il decreto Bersani. In pratica il diritto di espressione ha fatto da baluardo ad un branco di caproni che sventolano la loro indipendenza ma che corrono sempre e solo dietro al pastore. Io la metto lì: il serio attacco alla neutralità della rete che sta avvenendo ha rischi ben maggiori di un maldestro disegno di legge fatto da dormiglioni rettificatori. Poi fate un po voi…
Qualcuno ha colorato di rosso l’acqua della fontana di Trevi. Dopo aver aggiunto “chissenefrega” vorrei sottolineare che non era neanche tanto male, da colorata. L’unica cosa che mi ricordo della mia ultima visita a Roma, vicino alla fontana, sono i venditori abusivi che lanciano in aria due maledette calamite che fanno un rumore molto fastidioso. La cosa divertente è che il verniciatore di fontane è stato fotografato da 200 turisti e da altrettante telecamere di sicurezza e in pochissime ore è stato identificato. L’uomo si dichiara innocente anche se ha ricevuto più foto che Keanu Reeves durante le riprese del bullettime di matrix. In una di tali foto si legge anche il suo codice fiscale.
Watson ha dichiarato di essere
“profondamente pessimista sulle prospettive dell’Africa”
perché
“tutte le nostre politiche sociali si basano sul fatto che la loro intelligenza sia come la nostra, mentre tutti i test dicono che non è così”.
da cui si è scatenato il putiferio. Chi lo ha chiamato razzista, chi lo ha chiamato estremista, chi lo ha chiamato per diventare cardinale.
Ma vorrei porre questo genere di domanda: è fuori i dubbio che le diverse etnie (perchè dire razza non si può quando si parla di umani, sia per ragioni tassonomiche ma soprattutto politiche) abbiano diversità fisiche non indifferenti, di cui il colore della pelle non è che la più appariscente. Lo sport ha sdoganato le differenze fisiche per provenienza etnica, ma l’ambito culturale sarebbe pronto ad ammettere differenze di carattere intellettivo? Se esistessero serie prove che alcune provenienze etniche siano meno adatte a determinate attività intellettuali, saremmo pronti ad affrontare la questione in modo aperto e sincero oppure sarebbe un tabù insormontabile?
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