Una società pubblica marchigiana sta cercando di consorziare i comuni e le amministrazioni locali con l’intento di fornire accesso alla rete ADSL anche in quelle realtà rurali dove l’accesso non è garantito dagli operatori telefonici commerciali.
Questa fornitura di servizio viene paragonata alla distribuzione dell’acqua per sottolinearne l’importanza nello sviluppo della società.
Mi trovo d’accordo nel sostenere come la negazione di accesso ad un servizio ADSL, o comunque ad una connettività che consenta di fruire di Internet in modo apprezzabile, sia un grosso handicap allo sviluppo socio economico di qualunque zona del territorio. Sia delle zone più densamente popolate sia di quelle rurali meno popolose.
La fornitura di accesso ad Internet dovrebbe far parte di quei servizi pubblici che lo stato si impegna a garantire ai propri cittadini.
Portroppo questo non avviene e la separazione tra chi ha accesso e chi non ce l’ha crea un divario sociale, economico, culturale.
Qualcuno un giorno scrisse che:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Costituzione delle Repubblica Italiana, art 3
L’uguaglianza dei cittadini passa anche per l’accesso al medium per eccellenza: Internet.
Leave a Reply