Ieri sera ho partecipato ad un incontro con Stephen Elop, presidente della Microsoft Business Division, grazie all’invito di Digital PR.
Questa volta non eravamo in un’angusta cantina ma in un locale molto piacevole seppur non favorevole dal punto di vista delle luci. Sarebbe stato davvero bello riprendere l’intera serata ma questo avrebbe costretto l’ospite americano a stare un paio d’ore con un faro spot puntato in faccia. Ho preferito evitargli il supplizio.
Il diluvio romano, l’orario e il giorno della settimana non hanno favorito la partecipazione delle grandi masse e l’incontro è stato intimo e piacevole. Abbiamo avuto modo di parlare apertamente con uno dei personaggi più influenti della multinazionale di Redmond.
La situazione ristretta mi ha permesso di rivolgere una domanda precisa, che ha piacevolmente trovato risposta nel mio interlocutore.
“Da un po’ di tempo, diciamo 5 anni a questa parte, le strategie di comunicazione di Microsoft sono cambiate. Se prima l’aggressività era la normalità adesso sentiamo sempre più spesso parlare di confronto, apertura alla comunità di sviluppo, interoperabilità. Dove dobbiamo cercare le motivazioni di questo cambiamento, nelle sentenze dell’Unione Europea, nel riconoscere errori commessi in passato oppure in Microsoft è successo qualcosa che non conosciamo?”
Stephen Elop ha immediatamente ammesso che nulla di sconosciuto è accaduto in Microsoft e che il risultato di questi cambiamenti è ricercare nelle richieste che la comunità e i partner stavano chiedendo da tempo.
L’illuminazione sta investendo una delle compagnie più aggressive di sempre?
Vedremo.
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