Picture by margheritaurbani on Flickr
Ravenna è la capitale del mosaico bizantino e alle scuole elementari tutti i fanciulli vengono portati in giro per la città ad ammirare queste meraviglie di vetro sbriciolato. Quando a sette anni te ne vai in giro “in fila per due” per questi monumenti ricoperti di vetro rotto (rotto con maestria secolare, ma sempre rotto), mai potresti pensare che dopo vent’anni le quattro cose che ti vengono dette ti saranno utili per vantarti internazionalmente.
Esendo iscritto a Couchsurf e a HospitalityClub ricevo speso visite da parte di viaggiatori stranieri. Ovviamente tutti interessati ai mosaici bizantini di cui la mia città vanta indiscussa supremazia. Per questo motivo almeno tre o quattro volte all’anno mi capita di accompagnare i miei ospiti (di cui a mia volta sono ospite, per via di una curiosa ambivalenza della parola “ospite” nella nostra lingua), a spasso per mosaici.
Proprio in queste occasioni vado a ripescare le dovute informazioni delle scuole elementari per dimostrarmi ferrato in materia di mosaici. Inoltre ogni volta che incontro una comitiva di turisti dotati di guida, origlio un po’ delle informazioni che vengono distribuite sapientemente alla folla. Avendo praticato questa attività più e più volte, ho abbastanza materiale per costruire frasi sensate a proposito di mosaici. Basta mettere un po’ di imperatori qui, un po’ di tecniche di fabbricazione là, un pizzico di aneddoti curiosi a fare da contorno. Il tutto servito su un vassoio di faccia tosta. Il mio mosaico di mosaici è bello che pronto.
Proprio in questi giorni ho conosciuto tre ragazze francesi che sono a Ravenna a studiare i mosaici. Per fortuna loro ne sanno molta più di me in fatto di pietruzze appiccicate al cemento e quindi potrò evitare di costruire mashup personalizzati in materia. In ogni modo le tre fanciulle hanno aperto un blog in cui raccontano la loro avventura a Ravenna che durerà qualche mese. Bienvenues en italie! (o almeno credo)
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