Lei non sa chi sono io…

Ecco, è successo anche a me.

Questa sera mi è stata rivolta la frase più ridicola che l’uomo contemporaneo sia riuscito a coniare.

E’ stata enunciata, non in questa forma, ma molto simile, da una persona estremamente arrogante e presuntuosa per difendere una posizione ridicola ed inarroccabile.

Amici miei, mi chiederete, quale sia stala la mia risposta a cotanta spocchia.

Me la sono presa particolarmente a male. Lì per lì non me la sono sentita di argomentare, evidenziando il grottesco uso delle parole, che venivano sputacchiate da un animale bipede eretto.

Se mio nonno mi avesse visto reagire in una situazione del genere, uno scappellotto fatto bene non me lo avrebbe risparmiato. Gli animali non si trattano facendo gli animali, mi insegnò lui, contadino e allevatore sin dai primi passi che aveva percorso nei terreni pietrosi della sua terra natia.

Per questa ragione, di educazione elementare, non ho colto la palla al balzo, come faccio di solito, per imbastire un battibecco sbilanciato sia per costume che per levatura.

Il risultato è una colossale arrabbiatura ma la dolce consapevolezza che uno scappellotto, questa volta me lo sono risparmiato. Seppure mi manchi quella mano familiare…

Adesso con la mente aggrovigliata e con un pensiero ben vestito, vado a dormire; domani, a quella bestia, non penserò più. Continuerò a pensare a quella mano ferma ed abbronzata che aiutava le parole, cullandomi nei sogni d’infanzia che non volevano arrivare.

Buona notte.


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