Picture by CeeJa
Il signor Arnaldo viveva tranquillo in una cittadina di provincia. Il lavoro non gli mancava e come impiegato comunale guadagnava abbastanza per mantenersi agiatamente.
Un sabato pomeriggio stava andando al mare quando ricevette una telefonata inattesa. Era Vincenzo, un suo vecchio compagno di scuola. Si erano persi di vista subito dopo il liceo e quindi gli sembrò strano ricevere una chiamata così, nel mezzo di un sabato pomeriggio assolato.
Vincenzo, dopo i saluti iniziali e i “ti ricordi com’eravamo”, iniziò a fare qualche domanda personale al signor Arnaldo. Vincenzo sembrava realmente interessato alla vita del signor Arnaldo e si informò su come gli andassero le cose. Che lavoro stesse facendo e come trascorresse il suo tempo libero.
Arnaldo inizialmente pensò che Vincenzo fosse in un brutto periodo e si fosse attaccato al passato per ricevere un po’ di conforto. Magari invitarlo al circolo bocciofilo lo avrebbe aiutato a superare il brutto periodo, pensò.
Questa impressione svanì di colpo quando Vincenzo iniziò a parlare di se stesso. Pare che avesse fatto il colpo grosso, trovando un affare molto importante e che la sua vita avesse avuto una svolta, soprattutto dal punto di vista economico.
Vincenzo, invitò Arnaldo a bere un caffè la settimana successiva, con la promessa di parlargli di come avesse fatto a raggiungere l’attuale felicità. Si incontrarono in un bar del centro, il martedì pomeriggio, dopo pranzo, per parlare dei tempi andati e di quello che era successo nel frattempo.
Stranamente Vicenzo non si presentò da solo. Era in compagnia di un altro signore, che si presentò come Massimo, un suo collega. Dopo i primi convenevoli Vincenzo e Massimo vennero al dunque di quello strano incontro. Avevano un affare per le mani e avevano pensato di proporlo anche al signor Arnaldo.
La proposta non era troppo complicata. Era tutto in regola, tutto nero su bianco. E il prodotto, un tipo di shampoo alla fragola, era anche molto piacevole da annusare. Inoltre la nuova attività di vendita la si poteva svolgere durante il tempo libero, in modo da migliorare il proprio tenore di vita, non dovendo rinunciare alle entrate fisse del lavoro mattutino. Spiegarono inoltre al signor Arnaldo che se per caso avesse trovato altri venditori, avrebbe ricevuto una commissione sulle vendite di quest’ultimi essendo stati inseriti da lui nella piramide di vendita. Inoltre avrebbe ricevuto un premio di inserimento per ogni venditore aggiunto da lui.
Tutto chiaro e semplice, pensò il signor Arnaldo. Si trattava solamente di comprare la prima fornitura e una quantità fissa mensile di prodotti destinati alla vendita. Dato che il prodotto era così buono, e che Vincenzo era così felice, non gli sembrò il caso di pensarci troppo e firmò il contratto di accettazione. Nei giorni successivi il signor Arnaldo saldò il conto della prima fornitura e ricevette il primo scatolone di prodotto.
Inizialmente tutta la sua famiglia usò lo shampoo alla fragola e la prima scatola venne esaurita in due settimane. A pensarci bene, per 300 Euro di roba, aveva fatto un affare. Una parte la stava usando lui stesso e una parte la aveva regalata ai propri parenti stretti. Proprio niente male.
Il mese successivo decise di organizzare una serata di vendita e invitò tutti i suoi amici della bocciofila. La scusa era quella di offrire loro una cena, ma stranamente quando iniziò a parlare del suo nuovo affare un paio di loro furono piuttosto freddi e trovarono qualche scusa per non andare. Gli altri, non troppo interessati, mangiarono ma non acquistarono nulla. Pur di non restare in imbarazzo, il signor Arnaldo regalò loro qualche campione del suo piccolo tesoro profumato. Se non comprano oggi, lo faranno domani, pensò.
Il terzo mese, decise di mettersi sotto. Basta bocce, adesso si deve vendere sta roba altrimenti il prossimo mese sarà ancora peggio. Nulla, le solite piccole forniture ai familiari, ma niente di più. Oltretutto Vincenzo era sempre difficile da rintracciare. Magari lui avrebbe potuto dargli qualche consiglio. Ma niente, non rispondeva.
Alla fine riucì a rintracciarlo e si videro nello stesso bar che aveva fatto da cornice al loro primo incontro. Vincenzo era meno sorridente dell’altra volta e anche Arnaldo aveva poca voglia di ridere. Dopo lunghe insistenze, Vincenzo si decise a dargli qualche consiglio. Gli confidò che il prodotto non era così facile da vendere, ma con l’aiuto di Massimo, non era così complicato trovare altri aspiranti venditori e che se fosse riuscito ad inserirne un certo numero, il guadagno ci sarebbe stato.
Così Arnaldo capì il reale meccanismo di quel genere di affare. Il guadagno stava nell’inserire nuovi adepti e nel fingersi entusiasti del prodotto, in modo da recuperare la spesa iniziale, tirando dentro i propri amici.
Ma quali amici? da quando aveva iniziato quell’avventura li aveva persi piuttosto di vista, non essendo andato a giocare a bocce da settimane e avendo avuto discussioni piuttosto spiacevoli con alcuni dei suoi vicini di casa che non riuscivano a capire il reale valoro di quel prezioso liquido schiumoso alla fragola.
Gli erano rimasti solo i vecchi compagni di scuola, che non sentiva da 10 anni almeno…
E a pensarci bene, lui le fragole non gli erano mai piaciute, anzi adesso ne era persino allergico.
Leave a Reply