“I poeti dicono che la scienza rovina la bellezza delle stelle, riducendole solo ad ammassi di atomi di gas. Solo? Anch’io mi commuovo a vedere le stelle di notte nel deserto, ma vedo di meno o di più? La vastità dei cieli sfida la mia immaginazione; attaccato a questa piccola giostra il mio occhio riesce a cogliere luce vecchia di un milione di anni. Vedo un grande schema di cui sono parte, e forse la mia sostanza è stata eruttata da qualche stella dimenticata, come una, ora, sta esplodendo lassù. Oppure vederle con il grande occhio di Palomar correre via l’una dall’altra , allontanandosi da uno stesso punto in cui erano forse riunite tutte insieme. Qual è lo schema, quale il suo significato, il perchè? Saperne qualcosa non distrugge il mistero, perchè la realtà è tanto più meravigliosa di quanto potesse immaginare nessun artista del passato!
Perchè i poeti di oggi non ne parlano?
Che uomini sono i poeti, che riescono a parlare di Giove pernsandolo simile a un uomo, ma se è un’immensa sfera di metano e ammoniaca ammutoliscono?”
Richard P. Feynman
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