Ho tentato di scrivere questo post evitando riferimenti, nomi e cognomi. Sono giunto alla conclusione che tutto ciò è impossibile per cui bando alle ciance e sotto a chi tocca.
Negli ultimi tempi sono successe alcune cose di rilievo per i blog nostrani: blogbabel è caduta sotto il peso dei suoi inventori, le aziende vogliono coinvolgere i blogger nella loro comunicazione. Le due cose sono strettamente collegate.
Prima della caduta della torre più famosa del web, le aziende che decidevano di spendere quattro lire in direzione del grassroot publishing prendevano la classifica, toglievano alcuni nomi, ne mettevano qualcun altro di loro iniziativa e sparavano gli inviti. Chi era dentro si vantava, chi era fuori si lamentava e la vita nella contea continuava indisturbata.
Adesso pare che le cose siano un po’ cambiate. Gli inviti vengono fatti quasi sempre dalle agenzie PR che usano un po’ della vecchia classifica, un po’ di fantasia (poca) e un po’ di passaparola. Le cose sono cambiate? NO. C’è sempre chi starnazza, c’è sempre chi si lamenta, c’è sempre chi si starnazza e si lamenta.
Vorrei evitare di fare nomi, ma come già ho detto non riesco ad evitarlo. Prenderò ad esempio solo un paio di situazioni recenti per spiegarmi meglio.
La questione aperitivo Microsoft a Roma
Microsoft, attraverso Zeno Tomiolo e Digital PR, organizza a Roma un aperitivo con i blogger. Vengono fatti gli inviti diretti. Solito teatrino degli esclusi.
Il luogo è angusto e non si adatta perfettamente al tipo di evento, tuttavia si vede che ci tenevano a fare bella figura. Finito l’evento, vengono regalate quattro scatole di Windows Vista a chi era vicino al banchetto sul quale erano esposte e a chi aveva posto domande molto precise di carattere tecnico perchè di lavoro fa il sistemista o il programmatore. Apriti cielo. Gli esclusi, alcuni dei quali avevano organizzato una blogbeer dai risultati disastrosi subito dopo l’aperitivo, si scatenano e comincia la caccia alle streghe. Deve saltare fuori il nome di chi ha preso Vista in omaggio. E’ un venduto e deve essere sputtanato. Non salta fuori ma nessuno se ne da troppa pena perchè la blogbeer disastrosa ha avuto un ammanco di soldi. Non si sa se il locale ha fatto la cresta o qualcuno ha fatto il furbo.
Jean Paul Gautier
Jean Paul Gautier organizza una campagna coinvolgendo alcuni blogger che come al solito vengono trattati come mignotte al soldo del padrone.
Audi e il blog driver day
Audi decide di sondare il terreno. Chiede a CoffeeGrinder di coinvolgere la rete e offrire a quindici persone la possibilità di seguire le gare a Vallelunga, di provare alcune Auto e di fare un giro in pista con un pilota. Anche qui teatrino degli esclusi. Chi ha partecipato viene attaccato duramente.
La questione Al Gore
La Gore porta in Italia Current.TV e la mette in mano a Tommaso Tessarolo. Current.TV avrà un legame molto stretto con SKY, la quale assegna a Marco Montemagno l’incarico di riempire un teatro di gente e di fare un bell’evento mediatico in occasione della visita dell’ex vicepresidente americano. Montemagno invita i blogger stilando una lista e invitando a loro volta quelli presenti in lista a spargere la voce. Molti lo fanno. Alcuni fanno le barricate. I non invitati iniziano il solito teatrino.
Tipologia delle critiche
La critica più diffusa in questo periodo è: si invitano sempre le solite facce.
Ovvio. Perchè le solite facce si fanno il culo a paiolo andando il lungo ed in largo e soprattutto perchè molti di loro stanno lavorando. Magari hanno progetti strampalati, atipici, insoliti. Ad ogni modo le solite facce si danno da fare e si fanno vedere. Scrivono ogni giorno, seguono progetti editoriali, e udite udite devono rendere conto a qualcuno di quello che scrivono o pubblicano. Si chiama vendersi? Forse, ma a casa mia si è sempre chiamato “Lavorare”. Con la L maiuscola, come la O di Operaio.
E guardacaso coloro che spalano fango sui blogger presenzialisti (e speriamo un giorno professionisti) sono Studenti, Professoresse, Dirigenti, Impegati, Amministratori Pubblici. Tutti meritevoli di iniziali maiuscole, ma tutti blogger che continuano a confondere i diari online dalle pubblicazioni un po più impegnate. Simpatici bacchettoni che non infilano quattro congiuntivi, che non formattano il testo, che non hanno una base di scrittura web, che non sanno scegliere le immagini, che accendono la webcam e fanno “casataldeitali” a base di rutti ma soprattutto che non hanno nessuno a cui rendere conto, tranne al buon gusto (che comunque tradiscono regolarmente).
Liberi di fare tutto ciò e di sentirsi Blogger con la B maiuscola, ma sono più vicini ai loro figli che chattano su MSN e si pimpano su MySpace, piuttosto che a chi sta muovendosi verso il lato imprenditoriale della rete.
Forse qualcuno se la prenderà per questo post un po fuori dal mio consueto stile, ma l’unico vero rammarico è quello di aver scritto un pistolotto un po’ troppo lungo e molto rassomigliante a quelli di MCC. Non voglio ammettere che anche lui possa avere ragione, ma forse a volte ha meno torto di quanto io stesso gli abbia attribuito.
Tutto ciò per chiarire che non credo all’esistenza dei fantasmi, di Babbo Natale, di Dio, di Allah e delle 72 vergini. Neanche sul Web.
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