Mi trovo in questi uffici viennesi da qualche giorno e non me ne vorrei più andare. Sono di passaggio, giusto una mezza settimana per qualche riunione e una festa di compleanno, ma il tempo passa molto velocemente.
Mi trovo a Vienna, negli uffici di 123people per le riunioni periodiche di report e formazione e proprio la sera prima di arrivare qui è giunta la notizia: 123people è stata comprata.
Notizia quasi scontata nell’ambiente delle startup, prima o poi qualcuno arriva e ti compra, ma di sicuro quando lo fanno dopo soli due anni di vita, e tutti gli shareholders cedono le proprie quote significa che l’accordo è stato sostanzioso. PagesJaunes Groupe, il sesto gruppo pubblicitario al mondo, si è comprata tutto. Ha riconfermato il business, la dirigenza, tutto l’organico e tutti i contratti in essere. Per cui il lavoro di tutti è stato apprezzato e riconosciuto.
Proprio questi tutti sono il motivo che mi fa prenotare sempre qualche giorno in più di permanenza a Vienna e che mi tiene lontano dalle strade che mi piacerebbe fotografare durante il giorno, ma che poi vedo solo di notte, a ufficio chiuso. Perché di giorno mi piace stare qui e questa volta ancora di più.
Ci sono venti persone in questo ufficio completamente bianco. Venti persone che non superano 35 anni di media e che vengono tutti da città diverse, paesi diversi e nessuno assomiglia a nessun’altro. La lingua comune qui è l’inglese, ma si formano piccoli gruppi che parlano in francese, in spagnolo, in olandese e in italiano. Ma di italiano qui, ci sono solo io.
Ieri sera abbiamo festeggiato i due anni di 123people e tutti erano raggianti. La festa è stata organizzata in occasione del raduno periodico di noi country manager e per la prima volta tutta la squadra era al completo sotto lo stesso tetto. Forse per via della torta, del nuovo cocktail 123p inventato appositamente ed entrato nel menù del locale, forse per i sorrisi, le foto, la birra fiumi, forse per tutto questo insieme, mi sentivo bene. In mezzo a persone che stanno bene, che vanno a lavorare volentieri, che vivono in una città meravigliosa e che fanno parte di una squadra molto affiatata. Io sono qui solo da 7 mesi e onestamente mi sento a casa.
Se penso alle casualità che mi hanno portato a conoscere quest’azienda, a rispondere alla loro ricerca di un CM, a fare i colloqui e ad accettare l’incarico, mi viene da ridere. Come rido di tutti quei granelli di sabbia che apparentemente innocui hanno cambiato il corso della mia vita sin ora, rivelandosi pietre miliari sulla strada che ho percorso sino ad oggi.
Professionalmente questa azienda è una sfida continua, una sequenza di soddisfazioni e impegno di cui sono a conoscenza solo coloro che mi sono più vicini. Il panico da presentazione, le notti nervose alla ricerca di un’ispirazione, le decine di treni e di aerei sui quali mi appisolo di continuo e sempre con grande piacere.
Oggi sono stanco, stanco morto. Potevo starmene in albergo, dormire fino a tardi o andare a riposare presto. Invece no, mi sono alzato alle 7 e sono venuto in ufficio, andrò via per ultimo come i giorni scorsi, perchè mi fa star bene essere qui. Mi fa sentire bene contribuire alla vittoria di questa squadra e anche se a scrivere questo post ci ho messo un giorno intero, perché anche il caffè non riesce a contrastare la forza di gravità che agisce sulle mie palpebre reduci da una notte di tre ore di sonno, sono felice di come vanno le cose.
Oggi a pranzo siamo usciti senza giacca, c’era il sole e abbiamo mangiato all’aperto. Domani passerò l’ultimo giorno qui a Feldgasse, poi rientrerò a Milano e sabato andrò ad Amsterdam fino al 1° Aprile. Sarà mia premura godermi queste ultime 24 ore a Vienna. Poi mi prendo qualche giorno di pausa insieme a Letizia, che ne ho proprio bisogno.
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