La chiesa cattolica dovrebbe ringraziare pubblicamente gli autori del grande fratello 8 in onda proprio in questi giorni. Mai i confessionali delle chiese d’italia erano stati così affollati. Dato che ogni buon cristiano va a raccontare i suoi turbamenti al suo tremolante sacerdote, mi immagino le immense folle di benpensanti che si accorgono in questi giorni di provare ingombranti sensazioni al basso ventre vedendo le performance di Silvia. Ovviamente queste imbarazzanti reazioni non possono collimare con il cattolicesimo comune, che pur privato di ortodossie estreme, non è particolarmente accondiscendente con i transessuali neanche se hanno un EX davanti.
Proprio questa definizione di “EX-Transessuale” è stato il modo in cui i media sono riusciti a sdoganare la donna pitonata (ex-pitonata) che sta facendo girare la testa al popolo e le palle al clero (ex palle).
A questo punto non resta che pensare che proprio il taglio del picciolo abbia restituito a Silvia la dignità di fronte alle madri e ai padri di famiglia.
Ma se essere transgender fosse davvero il male che tutti credono, non sarebbe di certo “ex” a risolvere il problema. D’altra parte un ex-ministro della giustizia e un ex-democristiano sempre quelli restano, anche se gli tagliamo via il picciolo.
Ma a dire il vero un esperimento in quel senso proverei a farlo.
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