Picture by Dibutade on DeviantArt
Nella vita ci sono treni che si prendono e treni che si perdono. Quando si perde un treno è molto difficile che lo si possa raggiungere ma gli si può correre dietro molto a lungo. Poi ci si rende conto che si sta sudando, facendo fatica e che comunque il treno ormai è già andato.
Ho passato questi ultimi tre anni nel ricordo di qualcosa che è passato, una vita fatta di nuvole lunghe su un mare spazzato dal vento. Di mattine buie mentre raggiungevo il dojo di Sandringham Road e strani figuri che mi dicevano “good morning” anche se erano le cinque di mattina, in un febbraio neozelandese che sembrava che il giorno non volesse arrivare mai.
Forse un giorno passerà un altro treno diretto in quella direzione ma questo ormai è perso. E io sono sudato e troppo stanco per continuare ad inseguirlo. Potrei aspettare il prossimo, che non sarebbe mai comodo e divertente come quello già andato oppure potrei scegliere un’altra destinazione.
Sono successe cose che mi hanno fatto pensare seriamente. E se le cose serie le ho sempre rifuggite, questa volta mi stanno attraendo come fossero calamite ricoperte di colla.
Nei primi mesi del prossimo anno lascerò la mia casa e le mie abitudini per affrontare alcuni progetti a Londra. Cercherò casa, cercherò lavoro e mi lamenterò di quanto il cibo faccia schifo oltreconfine. Continuerò l’avventura con Intruders.TV perchè mi sta portando enormi soddisfazioni ma quello che sarà di tutto il resto solo il tempo me lo potrà dire.
Ogni decisione importante deve essere presa nell’arco di sette respiri, sostiene l’hagakure. Io l’ho presa in soli cinque. Gli ultimi due li tengo da parte per quando ne avrò bisogno.
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