Sarà che pago le tasse per intero dal 2001, e come libero professionista di sinistra ho sempre visto le cose in modo un po’ radicale, ma l’idea di detassare i premi che il CONI elargisce agli atleti medagliati italiani proprio non mi trova d’accordo.
Chi lavora da dipendente, collaboratore, consulente, imprenditore paga le tasse in un certo modo, perchè lo sportivo non dovrebbe farlo?
Che importanza ha se questi premi arrivano solo ogni quattro anni, solo dopo lunghi periodi di preparazione, dopo tanto impegno? Qualsiasi altro mestiere non richiede gli stessi sacrifici?
L’operaio in fonderia lavora tutti i giorni, il collaboratore pure, il consulente anche e l’imprenditore corre il rischio d’impresa, che comunque se ne pensi del termine, è sempre una responsabilità assai cara.
Ciò nonostante non la penso come MCC, e neanche come Wolly. Diciamo che loro sbilanciano un po’ troppo dall’altra parte, quella un po’ troppo facilona…
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