Da oggi è possibile visionare su Internet le dichiarazioni dei redditi dei cittadini italiani. Ovviamente il sito è in panne a causa delle mille mila richieste che in queste prime ore lo stanno intasando e con grande sollievo per il nostri pruriti, le grandi testate giornalistiche stanno infarcendo le loro pagine di gossip con i dati freschi freschi appena disponibili.
Non mancano le polemiche e come al solito salta fuori qualcuno a gridare allo scandalo. Un’associazione dei consumatori (nulla può sfuggire alle associazioni dei consumatori) dice che è una pesante violazione della privacy e che questi dati saranno utili ai criminali per compiere delitti.
I dati relativi al fisco sono dati pubblici e si chiama “dichiarazione dei redditi” proprio perché ognuno dichiara allo stato (cioè agli altri) quante tasse sta pagando e quanti soldi ha guadagnato (per farla semplice).
Rendere questi dati disponibili è un grande segnale di civiltà.
Il problema Internet
Le dichiarazioni dei redditi sono sempre state disponibili al pubblico in via tradizionale, per la prima volta sono disponibili in rete. E proprio la rete pare essere il problema. Come al solito viene vista come il luogo malefico in cui le cose cambiano aspetto e assumono forme negative.
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