Photo by pandemia. Title: “Geek 2.0“
Viaggio e Likemind
Sveglia alle ore 6.30 e partenza per Faenza. L’appuntamento era alle 7.45 all’uscita dell’autostrada con Feba in modo da raggiungere Pesaro entro le ore 9. Siamo persone precise e puntuali.
Precisamente e puntualmente siamo arrivati in ritardo sia all’appuntamento tra di noi che al Likemind a Pesaro. Non appena ci siamo seduti, gli altri si sono alzati.
Conversazioni dal Basso – Mattinata
Le conversazioni dal basso erano estremamente interessanti ma purtroppo la mia mente è stata terribilmente deviata dal web2.0 e dai barcamp.
Cosa significa tutto questo?
Significa che se una cosa ha un nome un motivo ci deve essere. Quando scegli un nome fighissimo come “Conversazioni dal basso” dovresti quanto meno preoccuparti che queste siano appunto “conversazioni”. Riguardo all’altezza da cui provengono possiamo anche soprassedere.
Tali conversazioni, invece erano monologhi sufficientemente lunghi da far accendere le mezze luci anche agli ascoltatori più volenterosi. Oltretutto succede che parlare per 45 minuti senza un minimo di contraddittorio porti a esternazioni autocelebrative che purtroppo non vengono criticate dal pubblico, troppo impegnato a fingere un dignitoso stato di veglia esteriore.
Dato che reputo estremamente positiva l’esperienza di quelle che per brevità chiamerò d’ora in poi CDB, vorrei precisare le due frasi che onestamente mi hanno acceso lo spirito di aspirante agitatore di folle.
La prima esternazione è stata: “Solo un giornalismo professionale e tradizionale può garantire la democrazia“.
La seconda dichiarazione incriminata è stata: “Second Life è fuffa e nulla più“.
Non crediate che io non sia d’accordo e voglia per forza attaccare il relatore in questione, ma semplicemente sto analizzando il fatto che due frasi così importanti siano scivolate sul pubblico impegnato a tenere gli occhi aperti, come nelle migliori conferenze universitarie.
Riguardo alla prima frase mi sarei atteso due tipi di reazioni: un “ooohhhh” di stupore se qualcuno l’avesse capita e fosse d’accordo, oppure un “mmmhhh” contrariato da parte dei blogger in sala, normalmente abili nel sentirsi attaccati ogni volta che qualcuno elogia i giornalisti professionisti.
Niente di tutto ciò. Il pubblico era in stato di morte apparente e i blogger erano impegnati a twittare e chattare su skype. Nessuno si è davvero preoccupato di questa affermazione. O quantomeno ha dato segno di vita cosciente.
La seconda frase invece, è stata messa appositamente in ballo, probabilmente, per poter dire: “anche io sputo su Second Life” in contrapposizione a chi invece dice “anche io sto su Second Life“. Dato che prima o poi affronterò questo sport decisamente attuale in modo approfondito non dirò nient’altro in merito. Certo che quel relatore sarà stato orgoglioso di pronunciare la parola “fuffa” di fronte a tanta gente…
Conversazioni dal Basso – Pomeriggio
La pausa pranzo e il pomeriggio, sono stati molto più interessanti. Luca Conti e Lele Dainesi sono stati notevolmente più comunicativi e attenti a cogliere l’interesse del pubblico. Purtroppo io sono dovuto entrare e uscire dall’aula diverse volte per questioni non dipendenti dalla mia volontà.
L’ultimo intervento via skype è fallito per questioni tecniche. Affidarsi ad un servizio personale come skype per una esigenza professionale come una conferenza universitaria è stato quantomeno ingenuo. Esistono piattaforme di VOIP più stabili e idonee non necessariamente più costose. Peccato, ero molto interessato a quell’intervento.
Conclusioni
Qualcosa sta cambiando, se una università organizza e realizza un evento che parla di blog e comunicazione in questi termini non possiamo che esserne felici. Complimenti agli organizzatori e ai partecipanti. Tutto sommato è stato bello esserci.
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