La clonazione è un atto contro natura. Soprattutto se è la mia carta di credito.
Questa mattina mi sono svegliato con l’amaro in bocca, scoprendo che qualcuno se ne andrà in vacanza a spese mie. Un grappolo di SMS mi ha informato che erano stati effettuati numerosi addebiti alla mia carta di credito. Tutti movimenti che non mi risultano minimamente.
Ho telefonato al numero verde della mia banca (FINECO) e una gentile signora mi ha spiegato tutta la procedura per contestare gli addebiti. Appena queste spese appariranno nel mio estratto conto, dovrò compilare un modulo per ogni transazione da contestare (circa una decina per un totale di 1300 Euro circa), fare un paio di fotocopie di alcuni documenti, allegare la denuncia presso l’autorità giudiziaria.
Se tutto va come deve andare i miei soldi mi verranno restituiti entro 60 giorni. Nel frattempo li devo anticipare, però.
Sono sempre stato un sostenitore delle carte di credito perchè la loro comodità è nettamente superiore ai rischi che si corrono, ed un loro utilizzo ponderato rende sufficientemente sicuro il loro utilizzo e possesso. L’esito di questa storia influenzerà molto le mie valutazioni in merito, anche se ad essere sotto esame non è il concetto di carta di credito in se, quanto la procedura di protezione e assunzione di responsabilità che banca Fineco utilizza per questo genere di avvenimenti.
Riporto, per darmi sostegno emotivo, il comma 2 dell’articolo 56 del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206:
L’istituto di emissione della carta di pagamento riaccredita al consumatore i pagamenti dei quali questi dimostri l’eccedenza rispetto al prezzo pattuito ovvero l’effettuazione mediante l’uso fraudolento della propria carta di pagamento da parte del professionista o di un terzo, fatta salva l’applicazione dell’articolo 12 del decreto-legge 3 maggio 1991, n. 143, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 luglio 1991, n. 197. L’istituto di emissione della carta di pagamento ha diritto di addebitare al professionista le somme riaccreditate al consumatore.
Così, giusto per farmi coraggio…
Leave a Reply